(l’immagine del post, non è la foto di un videogioco per computer degli anni ’90 – è proprio un’immagine catturata dal sensore LiDAR)
Care/i Mappers,
Ispirati dal nostro articolo su ADAS, continuiamo con una sorta di introduzione sui sistemi LiDAR.
LiDAR o “Light Detection and Ranging” è un sistema di telerilevamento attivo che può essere utilizzato per creare rappresentazioni digitali 3D intorno al dispositivo. Il telerilevamento significa che non stiamo misurando fisicamente gli oggetti ma stiamo usando dei sensori che catturano le informazioni del paesaggio e registrano dati che possiamo usare per stimare condizioni e caratteristiche. Per misurare i dati su vaste aree, abbiamo bisogno di metodi di telerilevamento che possono eseguire più misurazioni rapidamente, utilizzando sensori appunto automatici.
Il LiDAR è comunemente usato per creare mappe ad alta risoluzione, con applicazioni in molti campi come: geodesia, archeologia, geografia, sismologia. La tecnologia viene anche utilizzata nel controllo e nella navigazione di alcuni modelli di auto autonome (come menzionato nel nostro post sul blog su ADAS) .
Ecco come funziona questa tecnologia: LiDAR è un sistema di telerilevamento attivo. Un sistema attivo significa che il sistema stesso genera energia – in questo caso, emmettendo un impulso luminoso (luce) – per effettuare delle misurazioni sul terreno. In un sistema LiDAR, la luce viene emessa da un laser a fuoco rapido, immaginate un fascio di luce stroboscopica emesso rapidamente da un laser. Questa luce colpisce gli oggetti e si riflette ad esempio sugli edifici. L’energia della luce riflessa ritorna quindi al sensore LiDAR dove viene registrata.
Un sistema LiDAR misura anche il tempo impiegato dalla luce emessa per spostarsi a terra e viceversa. Quel tempo viene utilizzato per calcolare la distanza percorsa, questa misura viene quindi convertita in una dimensione. Queste misurazioni vengono effettuate utilizzando i componenti chiave di un sistema LiDAR tra cui un GPS che identifica la posizione X, Y, Z dell’energia luminosa e un’unità di misurazione interna (IMU) che fornisce l’orientamento sul piano. L’insieme di questi punti riflessi georeferenziati viene chiamata nuvola di punti.
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